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In cittadella, lungo la via Luzzo, il cinquecentesco Palazzo Villabruna, oggi sede del museo civico, offre al visitatore un compendio della storia della città: dalle iscrizioni antecedenti la romanizzazione, ai reperti di epoca romana, medioevale e rinascimentale fino al 19° sec.
L’antico palazzo presenta la caratteristica struttura d’impronta veneziana della casa-fondaco, con le stanze di abitazione ai piani superiori e gli spazi commerciali affacciati sulla via pubblica. Dal suo impianto architettonico emerge a tratti quello gotico preesistente. Dopo l’incendio del 1510 l’edificio è stato oggetto di una ristrutturazione che gli ha conferito dignità monumentale, tanto da esser considerato fra i più pregevoli esempi di edilizia cinquecentesca cittadina.
Le collezioni ivi contenute provengono da un’intelligente raccolta promossa dalla nobildonna Antonietta Guarnieri Dal Covolo all’inizio del Novecento, ma il museo si è arricchito nel corso del tempo di molte opere provenienti dalle antiche collezioni di privati cittadini feltrini.
Nella sua pinacoteca è possibile ammirare un’antologia della pittura veneta tra il ‘500 e l’800 con autori di spicco quali Lorenzo Luzzo, Pietro de’ Marascalchi, Gentile Bellini, Vittore Belliniano, Giambattista Cima da Conegliano, Girolamo Dente, Palma il Giovane, Niccolò Renieri, Girolamo Forabosco, Pietro Liberi, Francesco Maffei.
Un ulteriore motivo di interesse è dato dalle sculture lignee, da quelle policrome dei sec. 16°– 17° alla delicatissima statua polimaterica effigiante l’Arcangelo Gabriele, fino al modello per fontana e alle statuine di Valentino Panciera Besarel. In museo è conservato il manto di Carlo 4°, rara stoffa trecentesca che la tradizione vuole donata dall’imperatore al Santuario di San Vittore.
La notevole collezione di mobili in noce dal 15° al 18° secolo, frutto dell’abilità di falegnami locali, evoca l’ambientazione e l’evoluzione nel corso del tempo di una elegante dimora signorile di ambito veneto.
Il museo possiede al piano terra anche un notevole lapidario, con testimonianze che vanno dall’epoca pre-romana a quella tardo-medievale. Qui alcune teche conservano reperti in peltro, bronzo e ferro rinvenuti in area feltrina.